Un blog per riportare alla luce e condividere i ricordi e gli aneddoti di chi ha visto nascere sotto la Ghirlandina le prime radio libere. Per chi le ha inventate e per chi le ha ascoltate. Una canzone, una dedica, una caccia al tesoro, un quiz ...

martedì, ottobre 10, 2006

Radio Canale 7 - Dj Filippo

Come non ricordare Canale 7? una delle radio libere di Carpi, che dal 1977 al 1986, ha fatto la differenza!!
...e come non ricordare Dj Filippo, che dalle prime ore del mattino, trasmetteva musica e buon umore!



Foto in ordine dall'alto: Dj Filippo mentre trasmette su Radio Canale 7 a fine anni '70, Dj Filippo (Franco De Filippi) oggi, un 45 giri dell'epoca di Canale 7, una foto scattata in occasione del carnevale,con le caricature dei dj di Radio Canale 7.





venerdì, ottobre 06, 2006

Venerdì 6 ottobre 2006


Tra i tanti eventi in programma in occasione della mostra modenese, stasera venerdì 6 ottobre alle ore 21.00, vi aspettiamo all'incontro "L'INFORMAZIONE IN ONDA" la rivoluzione delle radio private

Rassegna stampa: articoli pubblicati su Vivo Modena del 4 ottobre 2006


Rassegna stampa: articolo pubblicato su la Gazzetta di Modena, venerdì 29 settembre 2006

Rassegna stampa: articolo pubblicato su il Resto del Carlino, venerdì 29 settembre 2006


NELL'ARTICOLO SI LEGGE:
di Stefano Marchetti
Permettetemi di sintonizzarmi sulla frequenza dei ricordi. Trent’anni fa, a Finale, io frequentavo il liceo. E tutti i giorni, quando uscivo di scuola, portavo a casa i libri, prendevo una sporta di dischi e ‘filavo’ agli studi di Radio Gong, tre stanze nei locali del Palazzo Bortolazzi, nel vicolo dietro al Municipio. Alle 13 — ebbene sì — facevo il disc jockey, mettevo sul piatto 33 e 45 giri, e leggevo le dediche e richieste. C’erano solo due problemi. Uno: la radio non aveva il telefono, quindi per le dediche veniva utilizzato il numero di un ufficio vicino, e i foglietti arrivavano ‘a piedi’ grazie a un impagabile collaboratore (mio padre). Due: io allora possedevo al massimo dieci dischi, Amanda Lear, Umberto Balsamo, Vecchioni con Samarcanda e i Boney M. Se mi chiedevano un’altra canzone, erano guai. Però gli ascoltatori erano tanti, almeno nei due o tre quartieri lì attorno. E qualche tempo dopo, la radio divenne anche tv, e per giunta a colori...
A dirla così, sembra davvero preistoria. Ma, se ci pensiamo, la storia delle cosiddette ‘radio libere’ è la storia dell’Italia, che in trent’anni è cambiata, ha attraversato rivoluzioni culturali e sociali, ha aperto la mente e alzato la voce. E’ bello quindi ripercorrere trent’anni di libertà d’antenna in una mostra, Radio Fm 1976 – 2006 che, dopo il debutto bolognese, grazie alla Provincia farà tappa da domani alla chiesa di S. Paolo a Modena. La prima radio libera italiana, Radio libera Partinico, restò in vita solo 27 ore, fra il 25 e 26 marzo 1970, poi fu chiusa dalla Polizia: arrivarono poi Radio Potenza centrale, che trasmetteva da un’auto sempre in movimento, e Radio Bologna, Radio Parma (con Mauro Coruzzi, ora Platinette), Radio Milano International, dove ‘nacque’ anche Gerry Scotti. Solo il 28 luglio 1976, con la sentenza della Corte costituzionale, le trasmissioni divennero legali: «Le radio – dice Roberto Mugavero della Minerva eventi, che ha creato la mostra – sono state le vere assistenti sociali dell’Italia».
La mostra ci accompagna attraverso questi tempi ‘pionieristici’ della radio, ci fa rivedere (e riascoltare, con ‘campioni audio’ quasi inediti) i volti dei dj di Radio Montecarlo, come il mitico Awanagana o Luisella Berrino, ci offre testimonianze e ricostruzioni di ambienti, ci fa ammirare con nostalgia i registratori Revox e i mixer dell’epoca. E poi (pur con qualche lacuna, forse inevitabile...) dedica una sezione alle radio di casa nostra, Punto Radio, dove trasmetteva anche un ‘certo’ Vasco, Modena Radio City, con Carlo Savigni che si incatenò al trasmettitore per evitare che la Polizia chiudesse la radio, Radio Bruno, con Enrico Gualdi che legava un cavetto all’orologio per eliminare fruscii e disturbi dalle trasmissioni. E perfino l’attuale assessore provinciale alla cultura Beniamino Grandi confessa che anche lui si fece ‘tentare’ dal fascino delle trasmissioni, con Radio Cooperativa Modenese: «Con la 500 si andava a S. Damaso per controllare che il segnale arrivasse anche là», ricorda.
Altri tempi? Forse sì. «Allora c’era quasi uno spirito da polisportiva, ma il fascino di quel periodo è finito molto in fretta — confida Savigni —. Comunque per noi, anche dopo quell’epoca, la radio è sempre rimasta un gioco». Oggi le radio hanno acquisito tecnologia e sono diventate un importante business: «Però, anche se la radio oggi è un’azienda, credo che lo spirito ci sia ancora — dice Gianni Prandi, presidente di Radio Bruno —. La radio è un mestiere che difficilmente fai se non c’è la passione».

giovedì, ottobre 05, 2006

Rassegna stampa: articolo pubblicato su la Gazzetta di Modena, sabato 16 settembre 2006

Rassegna stampa: articolo pubblicato su www.sestopotere.it, venerdì 8 settembre 2006

Galleria foto mostra





Conferenza stampa, 28 settembre 2006

Giovedì 28 settembre si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della mostra. Nella foto da sinistra : Carlo Savigni, fondatore di Modena Radio City; Gianni Prandi, Presidente del Gruppo Multiradio; Assessore al turismo e alla cultura della Provincia di Modena; Roberto Mugavero, Minerva Edizioni; Fabio Carera, addetto stampa Aeranti-Corallo. Non ci resta che augurarvi buona visita!

lunedì, settembre 11, 2006

Prima apparizione sulla stampa



Già se ne parla!

Ecco la nostra prima apparizione nell'articolo pubblicato su "Il Resto del Carlino" domenica 10 settembre nella sezione 'CULTURA & SPETTACOLI' di pagina 27.

Buona lettura!

venerdì, settembre 08, 2006

Uno spazio per i ricordi che viaggiano sulle onde delle prime radio libere modenesi


Formidabili quegli anni, quando videro la luce le prime radio libere. Tutto partì nel 1976. Incredibile, ma sono già passati 30 anni! Anche a Modena furono in tanti ad occupare, come in un far west tutto da conquistare, le onde medie con musica, chiacchiere e soprattutto tanta voglia di comunicare, senza troppi filtri.

Questo è uno spazio aperto a tutti coloro che hanno voglia di raccontare un episodio, un aneddoto legato agli inizi. I testi più interessanti ed originali verranno utilizzati in occasione della tappa modenese della mostra RADIO FM 1976-2006 - TRENT'ANNI DI LIBERTA' D'ANTENNA
http://www.30annidiradiofm.it/ilprogetto.asp. A Modena si potrà visitare dal trenta di settembre e per due settimane sarà l'occasione per ricordare, vedere ed ascoltare documenti dell'epoca.

A breve nuove informazioni sul primo grande evento dedicato alle radio italiane. Modena non poteva mancare. Ora aspettiamo i vostri ricordi.

Nevent srl
Curatori delle sezione modenese della mostra
Antonio


lunedì, settembre 04, 2006

Sta per arrivare a Modena la mostra per festeggiare trent'anni di radio libere

In principio fu Radio Monte Carlo. Cominciò le trasmissioni in italiano nella primavera del 1966: al microfono dj-animatori (come Awanagana, Robertino, Ettore Andenna) che si fanno chiamare solo per nome e un ritmo sconosciuto alla radio pubblica. La sua influenza sulle radio libere italiane sarà enorme. La prima nasce nel 1970, si chiama Radio libera Partinico e dura solo 27 ore prima che la polizia la chiuda. E subito molte altre sfidano la legge che assicurava il monopolio alla Rai: Radio Potenza Centrale, attiva tuttora, che trasmetteva da un’automobile mai parcheggiata nello stesso posto, Radio Bologna, fondata da Roberto Faenza, la Radio Parma di un giovanissimo Mauro Corazzi, oggi Platinette, Radio Milano International con le voci di Gerry Scotti, Claudio Cecchetto e Albertino. Alla fine del 1975 sono oltre cento le radio pirata che danno vita alla straordinaria stagione di iniziative ricordata come dei “cento fiori”. La legalizzazione arriva il 28 luglio 1976 con la sentenza della Corte Costituzionale che di fatto libera le frequenze e dà il via al boom delle radio libere in tutta Italia.
A celebrare i trent’anni di vita delle radio libere sarà una mostra itinerante, organizzata dalla società Minerva eventi di Bologna, che, dal 30 settembre al 15 ottobre, con il patrocinio della Provincia di Modena, farà tappa alla chiesa di San Paolo a Modena. L’esposizione racconterà la storia delle radio in FM attraverso fotografie, suoni, immagini, musica, jingle, sigle di apertura e chiusura dei programmi, filmati, oggetti, materiali storici, strumentazioni e ricostruzioni d’ambiente. Una galleria cronologica consentirà di ripercorrere questi ultimi trent’anni rivivendo i più importanti avvenimenti che hanno avuto come contesto la radio, mentre la personale fotografica di Andrea Samaritani condurrà i visitatori all’interno dei più ascoltati network italiani. Una sezione della mostra sarà dedicata alla storia, alle esperienze radiofoniche e ai personaggi locali più noti, fin da quando erano dei semplici “ragazzi della porta accanto” che trasmettevano in stanze rivestite con i cartoni delle uova, seduti sul pavimento, con un giradischi e un trasmettitore. Attraverso di loro verrà raccontata la storia delle radio libere modenesi: da Carlo Savigni, fondatore di Modena Radio City che si incatenò al trasmettitore quando la polizia tentò di farlo chiudere perché le frequenze della radio disturbavano l’aeroporto di Bologna, a Enrico Gualdi di Radio Bruno che, con il filo in mano, faceva da massa per sovrastare i fruscii che disturbavano la trasmissione, a Enzo Natali, oggi a Radio Stella, geniale creatore di programmi che era arrivato a organizzare una caccia al tesoro in aereo, fino alle storie della mitica Punto Radio di Vasco Rossi, morta giovane perché i ragazzi che la animavano sarebbero diventati musicisti che, nel 1976, secoli prima della Gialappa’s si era inventata “Porci con le antenne”, una trasmissione in cui facevano sentire le altre radio parlandoci sopra e commentandole.
Storie di radio e di persone che sono cresciute insieme alla città, a volte anticipando i cambiamenti, a volte megafono di rivoluzioni. Ma soprattutto storia di uno strumento pieno di fascino ascoltato ogni giorno da 37 milioni di italiani.

giovedì, agosto 31, 2006

Gadget che passione, a caccia degli oggetti più curiosi


Magliette, adesivi, disco orario ... personalizzati con il logo della vostra radio preferita? ve li ricordate? Ne avete ancora? Li conservate gelosamente? Che ne direste di contattarci a questo indirizzo posta@nevent.it segnalandoci di quali preziosi cimeli siete in possesso. Se lo farete entro il 20 settembre, potrebbero essere utilizzati per arricchire la sezione tutta modenese della mostra nazionale dedicata ai 30 anni di radio libere.